Ortigia e Siracusa

Lo stile barocco contraddistingue tanti borghi e centri storici della Sicilia sudorientale, perché nel Settecento molti paesi sono stati ricostruiti in seguito al distruttivo terremoto della Val di Noto del 1693.

Anche Ortigia e Siracusa hanno subito questo destino, ma è ciò che oggi le rende famose in tutto il mondo. Ortigia, in particolar modo, è la piccola isola dove sorge la parte più antica di Siracusa ed ha mantenuto intatto il suo aspetto fino ad oggi.

Si tratta di un fazzoletto di terra di appena un chilometro quadrato, collegato alla terraferma da due ponti lunghi poche centinaia di metri. Anche chiamata "U’ Scogghiu" dai suoi abitanti, Ortigia è considerata una delle perle più caratteristiche di tutta la Sicilia.

La visitiamo a piedi in una tiepida giornata di maggio, con il sole splendente alto nel cielo. I palazzi di pietra bianca sono talmente luminosi da abbagliare e cerchiamo riparo nei vicoli stretti e ombrosi. Ortigia è un labirinto di vie, piazzette, cortili, chiese e palazzi signorili; dovunque si posino gli occhi ci sono dettagli e scorci sorprendenti. Noi vi abbiamo passeggiato per una giornata intera, senza meta, lasciandoci trasportare dal caso, una volta svoltando a destra e una volta a sinistra.

Sulla punta estrema dell'isola si trova il castello Maniace, un tempo eretto a protezione del paese. Degna di nota è anche la Fonte Aretusa, uno specchio d’acqua dolce dove crescono le piante del papiro.

Una volta usciti da Ortigia, si può passeggiare per Siracusa, che oggi è una cittadina moderna e vivace, ricca di bar e ristoranti.